martedì 20 gennaio 2015

LETTERA DI HORST

<< Io ho un carattere socievole e mi piace ridere e scher­zare. Odio la volgarità, la prepotenza e l’ipocrisia. Dopo tanti anni di galera, ho acquisito la tendenza a rinchiudermi in me stesso per coltivare i miei sogni, i miei progetti, le mie speranze. Insomma, sono diventato un po’ "orso", ma appena ho a che fare con persone vive e leali, mi apro completamente. Non è facile sopravvivere in queste paludi d’opportunismo e rassegna­zione riuscendo a salvaguardare la propria personalità. Ci si riesce a condizione d’ergere steccati immaginari tra se e gli altri, tra se e l’ambiente. Io credo d'essere riuscito a mantenermi integro e ci sono riuscito perché ho avuto la fortuna di vivere rap­porti intensissimi con compagni e compagne che, da fuori, non mi hanno mai fatto mancare la loro amicizia, il loro affetto, il loro amore. Ci sono riuscito perché da prigioniero sono sempre sta­to capace di difendere alcuni spazi inviolabili quali la dignità, l’orgoglio e il rispetto di me stesso. La difesa quasi trentennale della mia integrità è stata la lotta più dura. Il resto, i fatti di cronaca, le lotte, le evasioni, sono episodi importanti ma non determinanti. >> Horst Fantazzini

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