LETTERA DI HORST
<< Io ho un carattere socievole e mi piace ridere e scherzare. Odio la volgarità, la prepotenza e l’ipocrisia. Dopo tanti anni di galera, ho acquisito la tendenza a rinchiudermi in me stesso per coltivare i miei sogni, i miei progetti, le mie speranze. Insomma, sono diventato un po’ "orso", ma appena ho a che fare con persone vive e leali, mi apro completamente. Non è facile sopravvivere in queste paludi d’opportunismo e rassegnazione riuscendo a salvaguardare la propria personalità. Ci si riesce a condizione d’ergere steccati immaginari tra se e gli altri, tra se e l’ambiente. Io credo d'essere riuscito a mantenermi integro e ci sono riuscito perché ho avuto la fortuna di vivere rapporti intensissimi con compagni e compagne che, da fuori, non mi hanno mai fatto mancare la loro amicizia, il loro affetto, il loro amore. Ci sono riuscito perché da prigioniero sono sempre stato capace di difendere alcuni spazi inviolabili quali la dignità, l’orgoglio e il rispetto di me stesso. La difesa quasi trentennale della mia integrità è stata la lotta più dura. Il resto, i fatti di cronaca, le lotte, le evasioni, sono episodi importanti ma non determinanti. >> Horst Fantazzini
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